Diversificazione, Rischio e Rendimento
E di nuovo cominciamo le nostre riflessioni prendendo spunto dal nostro Oracolo di Omaha : Warren Buffet.
Ci siamo lasciati con il concetto di diversificazione.
Abbiamo visto come la pianificazione è strettamente collegata al concetto di diversificazione.
Ma, prima di proseguire, Vi invito a leggere ogni nostra riflessione, e guardate attentamente come tutti i concetti che abbiamo espresso siano concatenati, correlati.
Il mondo degli investimenti è un filo logico: ricordatevelo sempre!
Ed oggi cominceremo a parlare di diversificazione, rischio e rendimento.
Wikipedia definisce la diversificazione così : “In economia finanziaria, la diversificazione di un portafoglio di titoli consiste in una riduzione della rischiosità del suo rendimento, legata alla presenza di più attività finanziarie…… in pratica, si opera sul portafoglio, aggiungendovi una vasta gamma di titoli con scadenza diversa che consentono di frazionare il rischio complessivo dell’operazione…..”
Il dizionario di economia e finanza Treccani definisce la diversificazione come quella “ Strategia di gestione degli investimenti (d. finanziaria), che ha l’obiettivo di ridurne la rischiosità senza pregiudicarne la redditività. “
Il sondaggio “Investor Pulse“ 2016 riguardo a propensione al risparmio, contesto di mercato, investimento a ML/T ha rivelato che, in Italia, la liquidità è ritenuta una delle principali forme di investimento ( 49% del portafoglio che corrisponde a 1,1Mld ); il peso delle obbligazioni sulle asset allocation è il più alto d’Europa, mentre la restante parte è investita in immobili ed azioni.
Questi comportamenti dei risparmiatori italiani provengono da retaggi del passato.
Perché in passato era sufficiente acquistare un BTP e, nella maggior parte dei casi, la cedola era superiore al tasso di inflazione, pertanto, mantenendo il titolo di stato sino a scadenza, la remunerazione cedolare era redditizia, conservava e valorizzava il capitale.
Non si investiva, ma si risparmiava all’ombra protettiva dello Stato.
Oggi non può essere più così!
Dobbiamo renderci conto che i tempi sono cambiati e si sono evoluti in maniera rapidissima.
Ciò che dice Warren Buffet sulla prima figura è un dato fondamentale ed asseverato: e dobbiamo, quindi, partire da questo concetto basilare per poter cominciare a parlare della diversificazione che è la prima regola per raggiungere i nostri obiettivi in termini di rendimento, valorizzazione e conservazione del patrimonio, in osservanza del rischio assunto. In un’asset allocation di portafoglio, la diversificazione è un po’ come il bagher nella pallavolo: un “fondamentale” difensivo.
Come tale, va imparato bene.
Ma, purtroppo, spesso viene sbagliato.
La diversificazione degli investimenti è il nucleo della strategia dell’investimento sicuro.
La diversificazione, come tradisce il termine, è l’operazione mediante la quale è possibile trovare titoli con caratteristiche molto diverse gli uni dagli altri.
La diversificazione può avvenire in base a molti aspetti, ma la centralità dell’obiettivo è sempre la riduzione del rischio nell’investimento!
La rivalutazione dell’investimento in un’ottica di contenimento del rischio non può che essere guidata da una strategia: le 5 D
E’ il primo passo: Diversificazione temporale.
Ne abbiamo parlato sulle precedenti riflessioni di quanto sia importante l’orizzonte temporale di investimento.
Dobbiamo conoscerci a fondo, conoscere i nostri interessi, i nostri sogni, le aspettative, e dobbiamo collocare il nostro patrimonio su diversi orizzonti temporali.
Dal breve termine, per poter disporre della liquidità immediata per fronteggiare spese ricorrenti per i bisogni personali e famigliari, o spese ipotizzate di prossima realizzazione, fino al lungo termine dove collocheremo la parte di patrimonio destinata al futuro: questa parte è quella che deve portare i maggiori frutti necessari per la valorizzazione della nostra ricchezza.
L’errore più grave è acquistare un solo titolo o poco frazionare il nostro patrimonio.
L’idea di base è quella di non avere solamente una tipologia di titoli in portafoglio, ad esempio solo azioni, dato che un calo generalizzato della borsa avrebbe una ripercussione forte sul nostro investimento.
Ma, al contempo, anche un portafoglio costituito da sole obbligazioni è altrettanto rischioso, poiché rialzi dei tassi di interesse faranno perdere valore in conto capitale al nostro patrimonio e renderebbero meno soddisfacente il flusso cedolare.
Il fondamento è comporre il patrimonio il più possibile frammentato in modo da ridurre al minimo l’incidenza sulla performance complessiva del portafoglio.
Gli impatti favorevoli e sfavorevoli prodotti dalle diverse tipologie di rischio sui singoli titoli tendono così a compensarsi tra loro.
Oggi abbiamo la possibilità di investire in tutto il mondo, in altre valute, in settori diversi.
Diversificare in ogni mercato significa proteggere il patrimonio e, al contempo, avere maggiori possibilità e probabilità di rivalutarlo.
Investire in ogni paese del mondo e in ogni comparto finanziario significa equilibrare gli effetti delle crisi cicliche che colpiscono necessariamente ogni settore.
Ogni giorno ci sono nuove opportunità di sviluppo, nuovi mercati, nuovi Paesi, nuove aziende: il nostro patrimonio deve essere anche lì!
Dobbiamo stabilire un asset allocation in modo da sfruttare ogni congiuntura che possa accrescere i nostri risparmi.
Polizze, Fondi comuni di investimento, piani finanziari, fondi immobiliari, prodotti strutturati, sono investimenti che ci consentiranno di conseguire cedole e di proteggere il nostro patrimonio.
Il fatto che un investimento “vada male”, può essere compensato da un altro investimento che si muove in direzione opposta: e questo possiamo assicurarcelo solamente mediante la diversificazione dei nostri investimenti : le 5D!